Pubblicato in: Riflessioni

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Quando sei nella tua stanza e non riesci a distinguere gli oggetti dalla confusione che regna sovrana, chiudi gli occhi e respira: capirai che esiste un caos ancora più grande che si trova nella tua testa.

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Me.

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Da un po’ ti tempo sono riuscita finalmente ad accettare il mio carattere. È una cosa davvero strana quella di riuscire ad accettarsi e iniziare a capire i propri difetti e limiti sopra i 20 anni. Forse in realtà non è poi così strano, esiste gente che ancora ai 30 e 40 anni vive come se fosse un liceale.
Forse sono io che sono cresciuta un po’ troppo in fretta, forse sono le esperienze delle vita che ti strappano la giovinezza troppo presto.
Non sto dicendo di non essere più giovane, fisicamente lo sono, sembro una quindicenne, ma dentro mi sento diversa. Reputo i discorsi dei miei coetanei troppo futili, troppo vuoti. Ho conosciuto persone che non hanno aspettative dalle vita, che non hanno obiettivi, che vogliono solo campare con mamma e papà senza sforzarsi nel cambiare le cose, nel provarci.
Vivo fuori, mantenuta da papà e mamma per gli studi. Dipendo ancora da loro economicamente, ma sto cercando di ottenere qualcosa di diverso. Di uscire dai canoni standard della famiglia da cui sono nata e cresciuta.
Mi sento troppo diversa per stare ancora là.
Il cambiamento però mi ha fatto bene, mi ha fatto capire che io non sono una brutta copia venuta davvero male, ma sono solo diversa da tutti loro.

E così, dopo anni fuori casa finalmente mi sono accettata. Certo a volte arrivano quei momenti dove l’umore è sotto le scarpe e i motivi sono tanti, stupidi o importanti, però ho imparato a volermi bene.

Da piccola non mi volevo bene per nulla.. Sono testimoni degli episodi che purtroppo anche se provo a spostare nel dimenticatoio vengono sempre fuori.. Come se in realtà stessi utilizzando solo un pensatoio.